Da Roma a Delhi, e poi il Rajastan
Prima, durante, dopo


giovedì 8 dicembre 2011

Animal Aid (Udaipur)

Oggi inizio subito con alcune foto....

uno dei recinti per i pazienti in cura

è cieco e adora essere accarezzato sulle guance



Aveva una zampa spezzata

Subito fuori città, a circa dieci chilometri, si trova Animal Aid, un centro di recupero, di cura e di riposo per animali maltrattati, feriti, abusati.Un uomo con molta immaginazione, un americano di nome Jim, insieme a sua moglie  Erika e poi sua figlia Claire, è venuto da queste parti circa 14 anni fa come turista ma dopo pochi mesi è tornato e non se n'è più andato, la sua vita ormai è qui. Si era reso conto che non c'era nulla del genere qui intorno, e che gli animali maltrattati in India sono - se possibile - ancora più numerosi che altrove, grazie anche alle condizioni di indigenza di gran parte della popolazione. Essere vegetariani qui non significa essere animalisti, non si tratta di una scelta etica ma religiosa, quindi imposta dall'alto e passibile di eccezioni e che non ha niente a che vedere con il rispetto per la vita di altri esseri viventi. Neanche i jainisti, che a parole sembrano tutto amore e fratellanza per il cosmo intero, in realtà  sono diversi. Le religioni obbligano, tutto qui.

Siamo andati a trovare Jim e i suoi animali. Con lui c'erano alcuni volontari, per lo più americani,che si fermano per un mese, tre mesi e a volte un anno, per dargli una mano a gestire tutti questi animali in gran parte in pessime condizioni.
Non vi starò qui a dire con che cuore disintegrato sono uscita da questo luogo di pace per tanti animali, non sarei andata più via. Due cani paralizzati si sono trascinati fino da me (avrò ancora addosso l'odore dei mie cani?!) e letteralmente chiedevano carezze, pareva parlassero, impossibile ignorarli. Diversi cani, scimmie e anche maiali ciechi. Asini e mucche disidratati, in fin di vita, che ora avevano ripreso colore e voglia di vivere. Un torello era morto proprio poche ore prima ed erano tutti molto sconvolti. Un asino era adagiato su un materasso, in seguito ad una amputazione. Tartarughe con il guscio spezzato. Cuccioli di cane scheletri viventi. Non chiedono altro che essere rispettati. E Jim e i suoi li rispettano e li curano, anche se i veterinari non sono mai volontari ma si fanno pagare, e anche tanto. Spesso non sanno neanche bene che fare, non sono molto pratici di cure come il contenimento del dolore, e non solo.
La maggior parte di questi animali una volta curati rimangono a vivere qui. Alcuni di loro vengono riportati nelle loro zone di appartenenza ma costantemente controllati, in genere affidati a famiglie.
Per questo hanno sempre bisogno di fondi e chiedono di partecipare anche con somme modeste, perchè un poco per uno può fare la differenza.

Ancora, e molto importante, una delle loro attività consiste anche nella sensibilizzazione della gente locale attraverso incontri informativi nelle scuole e con eventi pubblici che creino un'opinione, un consenso, in una società sostanzialmente indifferente alla sofferenza degli esseri viventi non umani. In questo l'India è del tutto simile a tutti gli altri paesi del mondo.

sonni sereni tra i volontari

l'ambulanza per il recupero dei feriti

dove tutti vengono lavati per bene

Jim con le sue creature

Mucche, asini e maiali tra i più colpiti

finalmente un po' di riposo dopo tanta vita di strada
un po' di pace, di acqua e di erba

conosceva il bastone solo per esserne colpito, ora serve per fargli fare le...fusa!

anche lui è cieco e ama starsene sdraiato per ore

una new entry, speriamo guarisca presto
Jim con una volontaria

io e Jim (ci ho lasciato un pezzo di cuore laggiù)

Pensateci e andate a vedere il loro sito:



1 commento:

  1. una delle più belle cose che hai fatto è stato andare a visitare questo posto. fa piacere a chi si fa un culo così che qualcuno dall'altra parte del mondo porti un po' di supporto se non altro morale.

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